
Negli ultimi quindici anni Jan si è concentrato sullo sviluppo di modelli unici per l’accompagnamento di individui e sistemi. Questi modelli sono parte di un approccio integrato alle persone e alle organizzazioni, che lui chiama ‘presenza sistemica’.
La presenza sistemica unisce ascolto aperto e non giudicante, fine osservazione e identificazione di “pattern” a diversi livelli. Insieme, queste capacità formano un metodo qualitativo per riconoscersi in un sistema, perdersi liberamente nelle complessità di esso, e quindi riconoscerne profondamente le caratteristiche uniche.
Principio fondamentale di questo approccio è evitare di voler cambiare qualcosa anche laddove ciò può sembrare molto opportuno. La presenza sistemica è un invito a non cambiare nulla. Essa crea condizioni proficue per dar vita a un processo naturale di crescita. Un cambiamento, o una trasformazione, è un effetto, mai un risultato. Questa pratica suscita consapevolezza e la propensione ad usare qualunque cosa sia presente; nulla va eliminato. Riconoscere il giusto valore di tutti gli elementi fa sì che la coreografia eccezionale di un sistema si dipani naturalmente e con bellezza.